sabato 5 febbraio 2011

Lei non viveva più. -Capitolo 1-

“Certo non vi fu storia più infelice di quella di Giulietta e Romeo.”

Questi erano gli ultimi versetti che Beatrice, chiamata più semplicemente Bea,aveva letto del suo libro preferito,Romeo e Giulietta. Lei amava quel libro, come amava il suo autore. Lei trovava in Shakespeare un punto di forza, un qualcosa che ogni giorno l’aiutava ad andare avanti nella vita, che ultimamente le riservava emozioni negative ogni giorno. Lei, diceva che aveva smesso di vivere da tantissimo tempo. Definiva la sua esistenza come uno sbaglio, come se non dovesse trovarsi al mondo. Lei amava la sua vita fino a poco tempo prima poi, dopo una serie di accaduti abbastanza dispiacevoli decise di definire la sua vita,semplicemente un’esistenza.
Era all ' ultimo anno del Liceo Linguistico Laura Bassi di Bologna, che le piaceva davvero tanto, se non fosse per la gente cretina che lo frequentava. Aveva un migliore amico, Luca. Lui significava davvero tutto per lei, era il suo mondo. Lui era capace di farle cambiare umore anche solo con una battuta. Erano amici dai tempi delle medie, poi il destino li fece rincontrare nella stessa classe alle superiori e nessuno li divise più. La loro,era un’amicizia epocale, davvero particolare, invidiata da moltissime persone.
“Buongiorno...” le disse una mattina Luca vedendola salire sull’autobus,infreddolita dal tempo di quel grigio Febbraio.
“Buongiorno..” rispose lei sedendosi vicino a lui e cercandosi di riscaldare.
Tutte le mattine si ritrovavano sull’autobus a chiacchierare, a discutere, a commentare o più semplicemente a parlare. In quel periodo però, lei si era chiusa pure con lui. Non gli diceva più niente, parlavano soltanto di cosa succedesse a scuola e basta.
“Dai che oggi ci va bene, le ultime 2 ore sono buche.. Pensi che ci lasceranno uscire prima ?” ipotizzò Luca per iniziare un discorso.
“Si speriamo …” rispose lei. “Sicuramente, se ci faranno uscire io me ne tornerò subito a casa, oggi sono stanchissima..”
“Dai Bea ! Insomma ! E’ sabato pomeriggio, e tu ti vai a rinchiudere a casa ? Nono, oggi andiamo in Montagnola , oppure da McDonald’s , o da H&M, ma sicuramente non ti permetterò di rinchiuderti in casa.” E detto questo Luca, riuscì a strappare un altro sorriso a Beatrice, il che le fece capire che Luca era più importante di quanto non lo sapesse.
Quando scesero dall’autobus, proprio di fronte alla scuola, gli amici di Luca cominciarono a parlare con lui, distaccandolo da Bea,che quasi sempre rimaneva in disparte.
“Ah ragazzi, scusate oggi non riesco a uscire con voi, ho già un appuntamento con Bea …” disse tirandola per un braccio.
“Madonna,esci sempre con quella ! “ gli urlò Michele mentre i due ragazzi si allontanavano dal gruppo per il richiamo della professoressa in classe.
Quando furono seduti all’ultimo banco, Luca e Bea cominciarono la loro solita chiacchierata mattutina su i professori, la scuola, il tempo ecc ecc , la vita di Beatrice stava sempre diventando più privata per lui.
“Senti … ho sentito dire da Michele che domani, ci sarà un concerto qui, in questa zona … Aspetta se ricordo bene …” disse Luca, ma fu interrotto bruscamente dalla nostra compagna di banco di fronte a noi.
“Si è vero, c’è il concerto dei dARi qui in piazza 8° agosto..” ci disse con il suo solito tono di voce della serie “Io sono superiore a tutti e so tutto.”
“Si grazie … “ disse Luca rivolgendosi a Cristina, che infastidita si girò ad ascoltare la lezione.
“Allora … ti va di andare ad ascoltarli ? Sarà una nuova esperienza, magari ci piaceranno pure …” propose Luca.
“Va bene dai .. come si chiamano questi ? “ chiese Beatrice.
“dARi … Si credo proprio che si chiamino così..”
 “Ah forte … “ rispose lei .
Come era stato accennato , le ultime due ore erano buche, e così i professori decisero di lasciare libero gli alunni  (ormai maggiorenni ) fuori dalla scuola.
Come Luca promise, passarono il pomeriggio in Montagnola, dove Beatrice trovò un sacco di cosa interessanti da comprare. Le borchie e i bracciali di pelle erano la sua passione da quando era bambina. Comprò il suo primo bracciale borchiato a 6 anni, il collare a 8 e gli anfibi a 13.
“Sempre cose molto colorate … vero ?” disse Luca mentre l’aiutava a mettersi la collana appena comprata.
“ Si sempre … “ rispose ironicamente lei.
“Dai,un giorno di questi voglio vederti con una maglia fucsia … “.
Bea guardò confusa Luca, per poi scoppiare in una sonora risata.
“Ma come ti viene in mente ? Io odio il fucsia … “
“Lo so … l’ho detto apposta..” disse Luca sorridendole.
Ecco. Erano questi i momenti in cui Luca, faceva davvero di tutto pur di vedere felice Bea. E ci riusciva.
Eccome.

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