venerdì 25 febbraio 2011

Dormi .. piccola.

“Sai, sei la prima che ha notato in me il fatto che fumo una sigaretta …” gli disse lui.
“Perché … ? Cosa noterebbero gli altri di te ?” domandò Beatrice curiosa.
“I capelli. Gli occhi truccati. Gli anfibi o comunque l’abbigliamento.” Gli rispose Lui.
“Bhè, se devo essere sincera, quella è l’ultima cosa che mi preoccupa delle persone. “ disse lei.
“Sul serio ?” domandò questa volta lui, molto incuriosito.
“Si. Non è di fondamentale importanza sapere che una persona mette gli anfibi piuttosto che le nike , oppure che si tinge i capelli di blu al posto di tenerseli naturali. Quelle sono cose secondarie. Secondo me, è molto meglio sapere com’è interiormente una persona, non il suo aspetto fisico.” Disse Beatrice.
Fabio a questa cosa non rispose, continuò semplicemente a fumare la sua sigaretta.
“Vabbè a dopo .. Bea giusto ?” disse lui andandosene.
“Si, Bea.” Disse la ragazza, sorridendo come non mai.
Parlare, o almeno interagire , con Fabio aveva aperto la mente a Beatrice.
Finalmente, era riuscita a capire come si muovesse e cosa facesse quel soggetto tanto ammirato da lei.
E non semplicemente perché le assomigliava esteticamente o perché gli piacevano i Sex Pistols, ma perché aveva intuito il tipo di persona che era.
Evidentemente, gli era stato imposto il suo personaggio.
Ok, un po’ dark lo era, ma non così tanto come tutti lo vedevano.
Poi, aveva capito che era timido.
Un timido non si dipingerebbe mai i capelli blu e non si vestirebbe mai così, in modo che tutta l’attenzione ruotasse intorno a lui.
Oddio, potrebbero anche esistere alcuni soggetti così, ma la definirei una cosa più unica che rara.
Il concerto per fortuna non durò tantissimo, giusto un’oretta.
“Eccoci qui “ disse Dario rientrando nel backstage, insieme agli altri.
“Hey, eccovi.. “ gli accolse Beatrice.
“Che hai fatto per tutto questo tempo ?” disse Andrea.
“…  Ho massaggiato e ho ascoltato musica ..” disse Beatrice.
“Con noi che suonavamo ?????” disse Daniel, quasi sconvolto.
“Effettivamente è un po’ impossibile, il backstage è proprio dietro al palco, e la musica era fortissima …” disse Dario.
“Infatti ho ascoltato voi, la prossima volta fatemi finire una frase … “ disse ridendo.
“Dove vogliamo andare dopo ?” disse Dario, sedendosi vicino a me.
“Uhm … ristorante..! “ propose Daniel, seguito da un “DANIELLLLLLLLLLL!” collettivo di tutti gli altri ragazzi.
“Che c’è ? Io ho fame .. !” disse difendendosi lui.
“Anche io, tutto sommato ! “ aggiunse Andrea.
“Ok, allora andremo a cena ! “disse entusiasta Dario.
“Ehm ragazzi, scusate, ma io devo prendere il treno … Ho la partenza tra mezz’ora … “ anticipò la notizia Beatrice.
“Bhè, che problema c’è… Dormi con noi e poi ti riaccompagnamo ! Dai ti prego ! “ la implorò Dario.
Beatrice ci pensò un attimo, poi alla fine decise di fermarsi a cenare e dormire con loro.
“Bene, adesso … “ disse Andrea, ma fu interrotto dalla ragazza di prima, Mary, che li richiamò per andare a fare autografi e quant’altro.
“No ti prego Mary, non stasera..” disse Fabio, intervenendo per la prima volta.
“Mi dispiace, questa volta vi tocca.. “ rispose lei.
“Vabbè dai, arriviamo subito ! “ disse ancora una volta Dario, uscendo insieme agli altri 3.
E Così, Beatrice rimase sola per ancora tre quarti d’ora, finchè i ragazzi finalmente rientrarono.
“Eccoci, adesso possiamo veramente andare.. abbiamo pure preso gli strumenti, quindi siamo a posto !” Disse Andrea.
Poco dopo, salirono tutti e cinque, più la Mary e i tecnici.
“Ok, Fede, a quanto dista il ristorante ?” chiese Daniel.
“Dai Fasa ! Tra poco arriveremo … !”Rispose Fede, il loro tecnico.
“… Fasa ?” chiese molto incuriosita Beatrice.
“Essì ! Devi sapere che ognuno di noi ha dei soprannomi ! “ disse Andrea. “Io, per esempio sono Cadio, dal mio cognome Cadioli ! E’ molto buffo, lo so !” disse cominciando a ridere.
“Io sono semplicemente Dari e lui è Fab.”
“Bhè, voi due non cambiate molto.. “ precisò Beatrice.
In un quarto d’ora furono al tanto atteso ristorante.
“Ok.. voi cosa prendete ?” chiese Daniel.
“Pizza. “ disse seccamente Beatrice.
“Uhm, io insalata!” disse Dario.
“Uhm .. pizza anch’io .. “ aggiunse Fabio, guardandomi.
“Io non so, un po’ di tutto ! “precisò Daniel.
“Come un po’ di tutto ?” dissero in coro Andrea e Beatrice.
“Essì, ho molta fame !”
La cena passò in fretta, molto in fretta. Senza alcun problema.
Ma il vero dilemma, fu quando arrivarono in hotel.
“Allora, abbiamo prenotato 4 stanze, si ricorda ?” disse Dario, rivolgendosi all’addetta alla reception.
“Si allora … Pirovano, Fasano e Cadioli singole, Cuffari doppia, vero ?” rispose lei.
“ COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA ? “ disse Beatrice dentro di lei.
Avrebbe dovuto dormire con Fabio.
“Ehm scusi, non si può fare un  cambio ?” chiese Dario. “Pirovano doppia ?”
“No, mi dispiace non si può.”
Beatrice e Fabio si guardarono, quasi compiaciuti.
“Vabbè ragazzi, ci vediamo domani mattina ! “disse Andrea, entrando nella sua stanza.
“Notte !” disse Daniel sbadigliando.
“Buonanotte Bea, a domani.. “ disse Dario abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia.
Dopodichè, Fabio e Beatrice entrarono  nella stanza.
“Devi cambiarti ?” chiese Fabio.
“Non avevo programmato di dormire qui … “ disse Beatrice.
Fabio la guardò con un’aria interrogativa.
“Mettiti questa” disse lanciandole una sua maglietta, poi andandosene in bagno.
Lei ne approfittò per mettersela, e per fortuna le stava grande.
Si sdraiò nel letto, non sapendo a cosa andare in contro.
Poco dopo Fabio la raggiunse, sdraiandosi dalla parte opposta.
“BHè.. buonanotte.. “ disse Fabio.
“Notte.. “ disse Beatrice.
Improvvisamente, Fabio abbracciò la Bea.
Lei si girò di scatto, e fece per replicare, ma fu interrotta da Fabio.
La stava baciando.
“Buonanotte … “ Disse infine. “… Piccola.” 

mercoledì 23 febbraio 2011

Sorridi. -capitolo 7-

Beatrice, da quando aveva conosciuto quei quattro ragazzi, e più specialmente Dario, era cambiata completamente.
Era molto più socievole.
Ormai aveva ricominciato a parlare con Luca della sua vita.
Purtroppo per Luca, la sua vita ruotava intorno a Dario, Fabio, Andrea e Daniel.
“Oh ! Ho visto che domani i dARI faranno una data a Milano, mi accompagni ?” chiese Beatrice una mattina a Luca, mentre erano in autobus.
“Certo che ti accompagno “ gli rispose Luca, evitando di farle capire quanto ci stava male.
“Sai, adesso voglio cercare di andare a sentirli più spesso possibile ..”
“E perché ?” chiese Luca un po’ sorpreso.
“Mi piacciono …”rispose Beatrice mentendo. Non poteva dire che andava ai concerti per vedere Dario.
“Ah.. “ rispose Luca. Quasi sollevato.
La giornata passò in fretta, molto di più di quanto si aspettasse Beatrice.
In poco tempo infatti, fu già la mattina dopo, la tanto attesa mattina del concerto.
Beatrice si puntò la sveglia alle 5 del mattino, e senza perdere neanche un briciolo di secondo, si preparò in fretta.
Jeans, maglietta e sneaker.
Doveva affrontare una giornata pesante, in più c’era il concerto.
Alle otto esatte, Beatrice era alla stazione di Bologna, seduta sulla panchina proprio di fronte alla fermata del treno.
“Buongiorno Bea, mi dispiace, non riesco a venire. Buon concerto.”
Ricevette questo messaggio, appena un ’attimo prima di salire sul treno.
“Vabbè, meglio.” Disse lei tra se e sé, ma gli rispose scrivendogli un semplice “Mi dispiace.”
Si sedette al suo posto assegnato, e cominciò ad ascoltare il suo amatissimo iPod.
Il suo cellulare cominciò a squillare, più volte.
Ma lei, con le cuffie nelle orecchie non sentiva niente.
Era Dario.
“Signorina, il suo biglietto ?” disse il carrozziere, riportandola nella realtà.
“Ehm si, scusi..” rispose lei porgendogli il biglietto.
Solo in quell’istante si accorse di aver ricevuto 7 chiamate senza risposta, tutte da parte di Dario.
“Cavolo ! “ disse Beatrice.
Riprovò a chiamarlo, ma senza alcun risultato.
Passò un’ora, e finito il viaggio Beatrice si trovò esattamente sotto al palco.
Cavolo, c’era più gente del previsto.
Ma in quel momento, per fortuna Dario la chiamò.
“Hey Ciao Bea ! Come va ?” disse il cantante, dall’altra parte del telefono.
“Ciao Dario ! Ti ho fatto  una sorpresa ! “ rispose Beatrice.
“Oddio ! Che tipo di sorpresa ?” disse Dario, assumendo un tono di voce più allegro che mai.
“Sono qui, sotto al palco !Vieni “ disse Beatrice, che si sentì chiudere la chiamata in faccia.
Poco dopo, Dario era salito sul palco, accompagnato dalle urla delle fan.
Cominciò a guardare il pubblico, soffermandosi molto sulle prime file.
Ma Beatrice era in fondo, troppo infondo. Dario non riusciva a vederla.
“DARIOOOOOOOOOOOOOO SONO QUI! “ urlò Beatrice, ad un certo punto, richiamando l’attenzione di quasi tutte le fan.
“BEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !” urlò Dario dal palco, sorridendo come non mai.
Le fan si guardarono tra di loro molto sorprese.
Dario mandò un body guard a prendere Beatrice tra la folla, che la portò direttamente nel backstage.
“Bea !!!! “ gli urlò Dario correndole in contro e abbracciandola ,appena la vide.
“Dariooooooo ! “rispose Beatrice, ricambiando l’abbraccio.
“Che bella sorpresa che ci hai fatto !” disse Andrea, sconvolto dall’arrivo della ragazza.
“Ciao.” Rispose sempre seccamente Fabio.
“We, Bea ! Ci hai portato un po’ di quella roba buonissima che abbiamo mangiato l’altra volta a Bologna ?” disse Daniel.
“Ehm.. No, mi dispiace ! “ disse ridendo.
“Lascialo perdere, pensa solo a mangiare “ disse Dario sorridendole.
“Ragazzi, dovete uscire ! è il momento del concerto ! “ gli disse una ragazza.
“Arriviamo ! “disse Andrea, uscendo con Daniel.
“A dopo …” disse Dario, sorridendole ancora una volta.
Ma Fabio restò nel backstage, con lei.
 “..Tu non vai ?” disse Beatrice a Fabio, vedendolo fermo a fumare una sigaretta.
“No … non prima di aver finito la mia sigaretta …” gli ripose lui.
“Ah fico.. Toglie l’ansia ?” chiese Beatrice, un po’ innocuamente.
In quel momento, riuscì a strappare un sorriso alla persona più solitaria ed introversa del mondo.

domenica 20 febbraio 2011

Dario. Dario. Dario. -capitolo 6-

“Come volete. Per me è uguale. “ disse il cantante.
“Ok … Allora, da cosa cominciamo ?” chiese Beatrice.
“E Se facessimo un giro e basta, senza meta ? Sarebbe bello .. “ propose il biondino.
“Si. Mi piace l’idea..” rispose Beatrice.
“Solo che noi, veramente dovremmo ripartire, vero Dario ?” disse con una voce strana Fabio.
“Ma no, cosa di..” disse Dario, che fu subito bloccato da un calcio nello stinco da parte di Daniel.
Beatrice ci era rimasta un po’ male.
Non sapeva come prenderlo quel gesto.
Poco dopo, Dario e Beatrice si scambiarono i numeri di cellulare, per rimanere in contatto.
“Dai spero di incontrarti presto. “ disse il cantante,come se la conoscesse da anni.
“Si dai, è stato divertente.” Rispose Beatrice sorridendo.
Dopo di che, Dario le diede un bacio sulla guancia.
Beatrice reagì in un modo molto diverso dal solito.
Il cuore cominciò a battere molto più forte, aveva la sensazione del vuoto intorno a se.
“A presto.” Le disse il cantante mentre veniva trascinato dalla mano del bassista.
Si fissarono per tutto il tempo. Dal momento in cui era stato trascinato via, fino a quando non girarono l’angolo per andarsene.
“Dario ! Siamo qui ! Terra chiama Dario !” disse  Fabio a Dario.
“Eh si.. “ rispose Dario, assumendo un tono di voce strano, quasi triste.
“Ti piace, eh ?” disse Andrea.
“No ..” disse il cantante diventando tutto rosso in faccia e abbassando la testa.
“Non è vero, ammettilo ! “disse Daniel.
“No.. ! “ rispose ancora una volta Dario, arrabbiandosi un po’.
“Pirovano, tu menti.” Disse Fabio.
“NO ! “ urlò Dario, a quel punto, arrivato davvero al limite della pazienza. “Poi, perché ce ne siamo andati ?”
“Lo sa Fabio.”
***
Beatrice era ancora ferma li, in quell’esatto punto. A fissare quell’angolo che l’aveva divisa da quel ragazzo.
Non sapeva cosa fare. Conosceva quei quattro ragazzi solo da 4 ore. Ma gli piacevano. Gli erano piaciuti davvero tanto. Voleva rivederli, aveva la sensazione che gli mancassero già.
L’aveva molto colpita Fabio, solo esteriormente però.
Invece Dario .. aveva un qualcosa che l’attirava, non sapeva cosa però.
Luca arrivò da dietro, dopo aver visto tutta la scena.
“Sei imbambolata ?” le disse.
“Eh ?” disse Beatrice.”Un momento, cosa ci fai tu qui ?” domandò sconvolta.
“Niente. Semplicemente guardo quello che fai.” Disse appoggiandole un braccio sulle spalle.
“Ma certo .. posso denunciarti per stalking, sai ?” disse Beatrice ridendo.
“Fallo dai, poi vedremo chi darà ragione a chi .. “ disse Luca, cominciando ad avviarsi alla fermata dell’autobus che doveva prendere Beatrice.
Luca, l’accompagnava sempre fino a casa sua. Sempre. Notte, giorno, pomeriggio, feste. Sempre. Lui c’era sempre.
“Cavolo, sta sera fa molto freddo.” Disse Luca sedendosi con Beatrice all’ultimo posto.
“Già..” disse Beatrice, nello stesso momento in cui ricevette un messaggio sul cellulare.
Era Dario.
“Hey Ciao ! Mi manchi già ! ahahahah ! Dai, cominciamo a fare il conto alla rovescia fino al nostro prossimo incontro?”
Questo era ciò che appariva sul display del suo cellulare.
Gli strappò un sorriso.
Un’enorme sorriso.
“Dario! Certo che facciamo il conto alla rovescia ! Mi dispiace che siate partiti così presto, avevo capito che vi fermavate di più.. !” Rispose Beatrice, sempre via messaggio.
“Sei scema ? Perché sorridi ?” disse Luca con un po’ di gelosia.
“Ehm niente … La Vodafone ! Mi dice sempre che devo fare la ricarica.” Mentì Beatrice.
“Ah .. “ disse Luca.
Durante il viaggio, commentarono il concerto e il pomeriggio (che stranamente NON avevano passato assieme.)
“Allora, ci vediamo lunedì, ok ?” disse Luca, mentre Beatrice scendeva dall’autobus.
“Certo.. “ rispose lei sorridendogli.
Camminò fino a casa sua, ripensando a quella magica serata.
Ma allora, Dario aveva quel qualcosa in più di Fabio ?

mercoledì 16 febbraio 2011

E Dario ? -capitolo 5-

“Da cosa lo deduci ? “ gli chiese Beatrice cercando di far andare via il mascara dalla maglietta.
“Bea, te lo si legge in faccia.” Le disse Dario asciugandosi le mani.
“Allora.. è impossibile. Io e te, come io e lui, ci conosciamo si e no da tre ore. Come potrebbe piacermi un ragazzo che fino a poche ore fa era a me sconosciuto ?” replicò Beatrice.
Dario alzò le mani come in segno di difesa e le disse :” Pensa un po’ quello che vuoi.” Poi uscì dal bagno, e raggiunse gli altri al tavolo.
“Vai al diavolo va ! “ le disse dietro Beatrice, ancora occupata a pulire la maglietta.
Ma il mascara non andava via.
A quel punto, la cosa più ovvia che le venne in mente di fare , fu quella di mettersi addosso il chiodo di pelle che aveva comprato a Londra pochi mesi prima, e tornò al tavolo.
“Eccoti Bea ! è arrivata la vostra pizza ! “ le disse il tastierista allegro.
“Ah .. Grazie “ disse Beatrice.
“Guarda, se vuoi prendi il mio posto così tu e Fabio riuscite a mangiare meglio .. “ si offrì Daniel.
“No grazie, prendo un piatto e ci metto dentro le fette .. Non è un problema …” rispose lei.
“Dai Bea. Cosa ti costa ?” intervenne Dario.
Così Daniel si alzò, seguito da Beatrice e si scambiarono i posti.
Allora.
In quel momento Beatrice non sapeva se odiare o amare Daniel.
Lo odiava perché era in una situazione più che imbarazzante, ma lo amava contemporaneamente perché era seduta vicino a lui. Vicino a Fabio.
“Vai. Prendine un pezzo.” Disse Fabio a Beatrice.
“… ok …” disse Beatrice cominciando a tagliare la pizza e prendendone un pezzettino alla volta.
Cominciarono tutti a mangiare, anche se Beatrice non aveva tanta fame.
In quel momento squillò il cellulare a Beatrice.
Era Luca.
Non si era neanche accorta delle 5 chiamate perse proprio da parte sua.
“Scusate, devo fare una telefonata …” disse  Beatrice alzandosi e assentandosi un momento.
Richiamò Luca,e finalmente dopo 3 tentativi, lui le rispose.
“Cosa vuoi ?” le rispose bruscamente lui.
“Perché mi hai chiamato 5 volte ?” gli disse lei.
“Dove sei finita ?” disse Luca con un tono arrabbiato.
“Sono al ristorante …” disse Beatrice.
“Ah,capito.” Disse Luca chiudendo la chiamata.
Beatrice tornò dentro al locale, e si sedette vicino a Fabio, come prima.
“Senti, se vuoi puoi prenderne della mia, io non la mangio.” Disse Fabio.
“Ok … “ gli rispose Beatrice.
Finirono di mangiare, e poi decisero di passare la serata in giro per Bologna.
“Allora, dove ci porti ?” disse Daniel, non più insofferente dalla mancanza di cibo.
“Non so, decidete voi … “ rispose Beatrice.
“Ma noi non siamo di Bologna …” disse Fabio.
“Si.. ma che tipologia di luogo avete in mente ? Discoteca? Bar? Galleria ? Monumenti ?” disse Beatrice.
“Bar !!!! “ disse Daniel.
“Nooo discotecaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa “ replicò Andrea.
“Monumenti assolutamente.” Disse Fabio.
E Dario ?

martedì 15 febbraio 2011

Non poteva essere vero.-capitolo 4-

Li portò nel ristorante che ormai frequentava da tantissimo tempo, uno dei suoi preferiti. Non era un locale grandissimo, ma riservava ancora un non so che di accogliente ad ogni persona che vi entrava.
“Allora, sei di Bologna ?” le chiese il cantante durante il tragitto, sotto i portici.
“Si si, c’è non proprio di Bologna, ma diciamo di si … “ rispose lei timidamente.
“Dove esattamente ?” gli chiese il tastierista con una curiosità a mille.
“Ehm …. Più fuori, nella bassa ….” Rispose ancora una volta timidamente.
Lei, era davvero troppo attratta da Fabio. Aveva un qualcosa che l’aveva rapita, trascinandola completamente in un altro mondo. Non sapeva esattamente neanche cosa, anche perché era la prima volta che lo incontrava.
“Allora, quando arriviamo ?” chiese impaziente Daniel.
“Madonna Daniel ! Mangiare non è una cosa principale ! “ rispose Fabio, magro come un chiodo.
“Su questo ho dei dubbi … “ disse Beatrice. Da dove le venne fuori la frase, non lo capì neanche lei.
Tutti e quattro i ragazzi si soffermarono a guardarla, cosa che provocò in Beatrice un grande senso di vergogna.
“Ehm, siamo arrivati..” disse lei entrando nel ristorante.
L’oste si recò subito dai nuovi entrati, che li procurò un tavolo al quale tutti e 5 poco dopo si sederono.
“Allora, io prendo .. “ disse Daniel intento a sfogliare il menù.
“Io non ho fame. “ disse secco il bassista.
“Madonna Fabio, non mangi mai ! “ disse Dario.
“Nemmeno io. “ aggiunse Beatrice.
Improvvisamente, gli occhi di Fabio si incrociarono con quelli di Beatrice.
Certo, lui rimase colpito dallo sguardo della ragazza, profondo ed espressivo, ma lei ne rimase incantata dal suo. Aveva degli occhi verde acqua misto all’azzurro, cosa per la quale Beatrice impazziva davvero tantissimo.
Dario notò questa cosa, e per rompere quella situazione cominciò a parlare.
“Perché non prendete qualcosa da dividere in 2 ? Che ne so.. una pizza !”
“Ok. “ rispose ancora per una volta Fabio.
Poco dopo il cameriere venne incontro ai 5 ragazzi, e mentre Daniel cominciò a dettare tutto ciò che voleva mangiare, Beatrice se approfittò per andare in bagno.
Si guardò allo specchio e cominciò a insultarsi da sola.
Poco dopo entrò anche Dario in bagno, il che scombussolò un po’ Beatrice.
“Che fai ? Ti insulti ?” disse Dario ridacchiando.
“Si, lo faccio spesso …  “ disse Beatrice arrossendo e tirando fuori i trucchi per sistemarsi il tutto.
“L’ho capito sai ?” le disse il cantante mentre cominciò a lavarsi le mani.
“Che cosa .. ? “ disse la ragazza mettendosi il mascara.
“Che ti piace Fabio. “ rispose Dario.
Al sentir di quella parola, a Beatrice cadde il mascara nel lavandino, sporcandole tutta la maglietta.
“Vuoi una mano ?” le chiede il ragazzo mentre recuperò il mascara.
“No grazie …” rispose lei bagnando un po’ la maglietta  per aiutare lo sporco ad andare via.
Cavolo. Lei adesso era nei casini.

lunedì 7 febbraio 2011

Ci rimase di sasso. -Capitolo 3-

Rimase un attimo a esitare.
Cavolo, non potevo essere lei. Poi, in fin dei conti lei non interessavi più di tanto vederli. Le altre ragazzine erano più desiderose di vederli, lei no.
“No  guarda … non vengo .. “ disse al bodyguard.
“Guarda che sono stati i dARi a mandarmi a chiamarti … Vogliono incontrarti ?” le rispose lui.
“Cosa ? Ma se loro neanche mi conoscono ! “ e a quel punto, la curiosità si impossessò di lei più che mai.
Come facevano a conoscerla veramente ?
Entrati in un capannone isolato dal palco e dalle ragazzine, vide quei quattro ragazzi che stavano parlando tra di loro, ma quando entrò, tutte le loro attività si bloccarono. Rimasero a fissarla per circa un minuto. Lei non sapeva cosa fare, era davvero in imbarazzo.
Non poteva rimanere in quella situazione per molto tempo, così decise lei di rompere il ghiaccio.
“Volevo dirvi che è la prima volta che vi ho sentito suonare, e mi siete piaciuti davvero un sacco, complimenti ….” Disse a quei quattro ragazzi che continuavano a fissarla.
“Ah davvero ! Grazie mille ! “ rispose il tastierista, euforico più che mai. “Ah , comunque piacere, io sono Andrea, ma tutti mi chiamano Cadio ! “ disse stringendole la mano.
“Piacere , io sono Daniel, normalmente chiamato Fasa ! “ disse il batterista.
“Io sono Dario, piacere !” le disse mostrandole un sorriso da 624654340684968 denti.
“Io sono Fabio, piacere.” Disse invece il bassista con un tono di voce basso e un po’ scocciato.
Adesso, le fu tutto più chiaro. Riconobbe i loro volti poiché la mattina l’aveva passata a indagare su di loro,dato che non era neanche al corrente della loro richiesta.
“Allora, come mai da queste parti ?” le chiese il chitarrista.
“Bhè ,ieri un mio amico, un mio carissimo amico,mi ha de …” ma improvvisamente si bloccò. Dentro di se pensò “ Merda !!!!! Luca !!! Dove l’ho lasciato ??”
“Ti da detto ? “ le chiese curioso il tastierista.
“Ehm si mi ha detto che voi avreste suonato qui oggi … Ero curiosa di andare a un altro concerto, visto che l’ultimo è stato un bel po’ di anni fa e anche abbastanza deludente …“ rispose lei.
“Chi sei andata a vedere ?” le chiese il batterista, questa volta.
“Sex Pistols. Erano venuti a Milano per il loro tour, e non potevo non andarci. Non è stata una bella esperienza, sentivo a malapena la voce di Johnny e non vedevo niente … Vabbè dai, però i Sex Pistols son sempre i Sex Pistols.. “
“Noooooooooooooooooooooooo ! Sul serio ?? Che culo, anche a me piacciono un casino … “ disse il cantante.
“Figo. Non so quanto avrei dato per essere a quel concerto. “ disse serio il bassista, accendendosi una sigaretta.
“Pure a te piacciono ? “ gli chiesi, ma senza avere una risposta. In compenso, mi prese il polso e cominciò a osservare tutto ciò che ormai era diventato una seconda pelle. Ma si soffermò soprattutto, sul plettro di Sid Vicious.
“Lo lanciò lui durante il concerto … è stata una vera botta di culo. Per averlo ho dovuto.. Vabbè, lasciamo perdere … “
“No dai, racconta ! “ le disse il cantante incuriosito, cominciando a osservare anche lui il plettro.
“Ero molto lontana dal palco. Quando vidi che Sid stava facendo il gesto di buttare il plettro, bhè, cominciai a spingere la gente, a darle calci, pugni, spinte … Poi alla fine, quando lo tirò, mi arrampicai sul tipo davanti a me, alto chissà quanto, e facendogli un bel po’ di male … Poi alla fine ce l’ho fatta … “ disse guardando soddisfatta il suo plettro.
Restarono li a chiacchierare per un bel po’ , fino a che non uscirono insieme dal tendone,per dirigersi al loro Hotel.
“Oh, ma dove cazzo eri finita ?” la guardò preoccupata Luca.
“Scusami … ero con loro..” gli disse indicando i ragazzi alle sue spalle.
“Ah. Vabbè, la prossima volta puoi anche avvertirmi..” disse andandosene via scocciato.
Era la prima volta che Luca si comportava così.
Lei ci era rimasta davvero male, molto male.
“Hei Bea senti, noi rimaniamo qui fino a domani pomeriggio .. Magari possiamo rivederci, ti va ? “ le propose il cantante.
“Si, magari se ci dici anche qualche posticino dove si mangia bene, i consigli sono ben accetti …”
“Cena con noi.” Disse secco Fabio. “ Ti va ? “
Dentro di lei penso “ Caro, se me lo chiedi tu certo che mi va !” ma si limitò a dire solo un “Ok”.
Li portò nel suo posto preferito, che ormai frequentava da tantissimo tempo.
Lei non poteva credere a quante cose avessero in comune loro 5.
Lei adorava mangiare,come Daniel.
Adorava andare ai concerti, come Andrea.
Adorava i Sex Pistols, come Dario.
Spesso adorava la solitudine. Adorava in nero, il punk e il rock. …. Come Fabio.


domenica 6 febbraio 2011

Chiamiamola Botta di culo. -Capitolo 2-

L’indomani, Beatrice si svegliò dal dolce suono del suo telefono, che le diceva che aveva appena ricevuto un messaggio. Il mittente era Luca, che le scriveva “Buongiorno”, come tutte le mattine. Questa volta però, c’era scritto anche che lui la aspettava alle 16.00 in Piazza 8° Agosto, orario prestabilito per l’inizio del concerto.                                                 
Lei non era al massimo della felicità, l’ultimo concerto a cui era andata era stato quello dei Sex Pistols a Milano, molti, tantissimi anni prima. Non aveva un bel ricordo di quel giorno, era riusciva a malapena a sentire la voce del cantante. Ma dopo, il bodyguard la prese per portarla nel backstage, dove purtroppo i Sex Pistols non si fecero neanche vedere.
Ma infondo pensò, che questi “ dARi ” non erano i Sex Pistols, e quindi le cose potevano andare diversamente.
Passo la mattinata a cercare informazioni su questi cantanti, e le si aprì un mondo. Video, foto, resoconti di concerti, forum e blog dedicati totalmente a loro. Si chiamavano Dario, Andrea, Fabio e Daniel. Non sapeva bene chi fosse chi, ma si era fatta comunque un’idea.
Mangiò qualcosa in fretta e furia, poi si cominciò a vestire. Come sempre. Anfibi, jeans neri aderenti e maglietta nera. Colori sempre molto vivaci, come diceva il suo amico Luca.
Prese l’autobus, dove incontrò con suo piacere alcune sue amiche, indaffarate a contare i soldi che avevano per dedicarsi allo shopping.
All’orario stabilito, Beatrice e Luca si incontrarono in Piazza 8° Agosto,la quale era stata occupata quasi interamente dal palco, e dalla folla di tantissime ragazzine occupate a urlare il nome del loro gruppo preferito.
“Dai, vedrai che ti divertirai ! “ urlò Luca per farsi sentire da Bea.
“Si, immagino! “ le rispose lei.
E finalmente, salirono sul palco i quattro ragazzi. Li riconobbe subito. Il cantante era quello più strambo, il batterista era quello con i capelli lunghi, il tastierista quello vestito di colori fluorescenti e il bassista era quello che più assomigliava a lei.
“Ciao ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!! “ urlò il cantante al pubblico, che rispose urlando a squarciagola.
“Oddio ma sono pazze?” urlò Bea a Luca.
“Dai ! Ti voglio ricordare che anche tu facevi così per Sid Vicious !” rispose lui.
“ Si , ma questi non sono i Sex Pistols ! “ disse lei difendendo i suoi artisti preferiti.
“Vabbè ! Fai conto che per queste , loro sono i Sex Pistols !” disse riuscendo ancora una volta a far sorridere Bea.
Il concerto fu molto interessante. Le loro canzoni avevano colpito l’attenzione di Beatrice, che ne rimase davvero tanto colpita.
“Wow … sono bravi ! “commentò ad alta voce.
“Hai ragione ! Non me li aspettavo così … in gamba diciamo !!!” disse Luca ridendo.
Quando il cantante finì di cantare, salutò e scese dal palco insieme agli altri 3, la folla di ragazzine in quattro secondi sparì. Erano andate tutte dietro nel backstage per avere una foto con i loro idoli.
Beatrice decise di andare anche lei dietro le quinte, ma solo per congratularsi con loro.
“Vieni..” disse prendendo la mano di Luca e trascinandolo fino al backstage.
“Ma cosa vuoi fare ?” le chiese Luca.
“Voglio complimentarmi con loro. Non sapevo fossero così bravi …”
E improvvisamente, Beatrice si ritrovò nella folla sbraitante. Erano tutte urlanti in adorazione per loro.
Ma lei no. Lei era li solo per una cosa. Voleva complimentarsi con loro.
Ad un certo punto, uscì un bodyguard dicendo che i dARI avrebbero dato l’occasione di incontrare solo una delle fan presenti. Solo una avrebbe avuto l’occasione di incontrarli, salutarli, fare foto ecc ecc.
Bea a quel punto si rassegnò, voltò le spalle e cominciò ad uscire dalla folla.
Ma un braccio, la fermò.
“Tu vieni con me.”  Disse il bodyguard.

sabato 5 febbraio 2011

Lei non viveva più. -Capitolo 1-

“Certo non vi fu storia più infelice di quella di Giulietta e Romeo.”

Questi erano gli ultimi versetti che Beatrice, chiamata più semplicemente Bea,aveva letto del suo libro preferito,Romeo e Giulietta. Lei amava quel libro, come amava il suo autore. Lei trovava in Shakespeare un punto di forza, un qualcosa che ogni giorno l’aiutava ad andare avanti nella vita, che ultimamente le riservava emozioni negative ogni giorno. Lei, diceva che aveva smesso di vivere da tantissimo tempo. Definiva la sua esistenza come uno sbaglio, come se non dovesse trovarsi al mondo. Lei amava la sua vita fino a poco tempo prima poi, dopo una serie di accaduti abbastanza dispiacevoli decise di definire la sua vita,semplicemente un’esistenza.
Era all ' ultimo anno del Liceo Linguistico Laura Bassi di Bologna, che le piaceva davvero tanto, se non fosse per la gente cretina che lo frequentava. Aveva un migliore amico, Luca. Lui significava davvero tutto per lei, era il suo mondo. Lui era capace di farle cambiare umore anche solo con una battuta. Erano amici dai tempi delle medie, poi il destino li fece rincontrare nella stessa classe alle superiori e nessuno li divise più. La loro,era un’amicizia epocale, davvero particolare, invidiata da moltissime persone.
“Buongiorno...” le disse una mattina Luca vedendola salire sull’autobus,infreddolita dal tempo di quel grigio Febbraio.
“Buongiorno..” rispose lei sedendosi vicino a lui e cercandosi di riscaldare.
Tutte le mattine si ritrovavano sull’autobus a chiacchierare, a discutere, a commentare o più semplicemente a parlare. In quel periodo però, lei si era chiusa pure con lui. Non gli diceva più niente, parlavano soltanto di cosa succedesse a scuola e basta.
“Dai che oggi ci va bene, le ultime 2 ore sono buche.. Pensi che ci lasceranno uscire prima ?” ipotizzò Luca per iniziare un discorso.
“Si speriamo …” rispose lei. “Sicuramente, se ci faranno uscire io me ne tornerò subito a casa, oggi sono stanchissima..”
“Dai Bea ! Insomma ! E’ sabato pomeriggio, e tu ti vai a rinchiudere a casa ? Nono, oggi andiamo in Montagnola , oppure da McDonald’s , o da H&M, ma sicuramente non ti permetterò di rinchiuderti in casa.” E detto questo Luca, riuscì a strappare un altro sorriso a Beatrice, il che le fece capire che Luca era più importante di quanto non lo sapesse.
Quando scesero dall’autobus, proprio di fronte alla scuola, gli amici di Luca cominciarono a parlare con lui, distaccandolo da Bea,che quasi sempre rimaneva in disparte.
“Ah ragazzi, scusate oggi non riesco a uscire con voi, ho già un appuntamento con Bea …” disse tirandola per un braccio.
“Madonna,esci sempre con quella ! “ gli urlò Michele mentre i due ragazzi si allontanavano dal gruppo per il richiamo della professoressa in classe.
Quando furono seduti all’ultimo banco, Luca e Bea cominciarono la loro solita chiacchierata mattutina su i professori, la scuola, il tempo ecc ecc , la vita di Beatrice stava sempre diventando più privata per lui.
“Senti … ho sentito dire da Michele che domani, ci sarà un concerto qui, in questa zona … Aspetta se ricordo bene …” disse Luca, ma fu interrotto bruscamente dalla nostra compagna di banco di fronte a noi.
“Si è vero, c’è il concerto dei dARi qui in piazza 8° agosto..” ci disse con il suo solito tono di voce della serie “Io sono superiore a tutti e so tutto.”
“Si grazie … “ disse Luca rivolgendosi a Cristina, che infastidita si girò ad ascoltare la lezione.
“Allora … ti va di andare ad ascoltarli ? Sarà una nuova esperienza, magari ci piaceranno pure …” propose Luca.
“Va bene dai .. come si chiamano questi ? “ chiese Beatrice.
“dARi … Si credo proprio che si chiamino così..”
 “Ah forte … “ rispose lei .
Come era stato accennato , le ultime due ore erano buche, e così i professori decisero di lasciare libero gli alunni  (ormai maggiorenni ) fuori dalla scuola.
Come Luca promise, passarono il pomeriggio in Montagnola, dove Beatrice trovò un sacco di cosa interessanti da comprare. Le borchie e i bracciali di pelle erano la sua passione da quando era bambina. Comprò il suo primo bracciale borchiato a 6 anni, il collare a 8 e gli anfibi a 13.
“Sempre cose molto colorate … vero ?” disse Luca mentre l’aiutava a mettersi la collana appena comprata.
“ Si sempre … “ rispose ironicamente lei.
“Dai,un giorno di questi voglio vederti con una maglia fucsia … “.
Bea guardò confusa Luca, per poi scoppiare in una sonora risata.
“Ma come ti viene in mente ? Io odio il fucsia … “
“Lo so … l’ho detto apposta..” disse Luca sorridendole.
Ecco. Erano questi i momenti in cui Luca, faceva davvero di tutto pur di vedere felice Bea. E ci riusciva.
Eccome.

W IL SABATO. NO.

Ciao Ragazzi,
se pensate che il sabato sia una bella giornata, sbagliate di grosso.
Innanzitutto, perché io (come tante altre persone credo) vado a scuola.
Ma questo non sarebbe niente, se non fosse per la lezione di educazione fisica.
Che la definirei, più correttamente un'addestramento per entrare nei militari.
Vabbè dai,
volevo informarvi che sto cominciando una nuova Fan Fiction,sempre con i dARI...
Vedremo cosa ne salterà fuori !
Bea;

venerdì 4 febbraio 2011

Ab ! Ababaabababaababbab!

Ok,lasciamo perdere il titolo và XD
Allora, finalmente ho deciso cosa fare per la mia festa di compleanno.
Cena di "Gala" *W*
Allora..
Prima, io, Giada e Eugenia ci prepareremo a casa mia, dove ci raggiungeranno Marta,Sofia e Aurora.
Lasciati da parte i saluti e company, andremo al ristorante, dove ci saranno Luca, Luca,Michele,Leandro e Lorenzo.
Merda non vedo l'ora (:
Gente, state sintonizzati qui ;D

giovedì 3 febbraio 2011

Dio Cristo, ma vai a lavorare !

Ma vai a lavorare !
Ma chi ti vuole !
Non è colpa nostra se tu spieghi malissimo e nessuno capisce !
Io, mi ero preparata di più a un'altro argomento, te l'ho pure detto che non l'avevo Studiato !
Hai rotto !
Mo che palle !
Ciò che mi hai chiesto te l'ho detto, cosa volevi di più ????????
Ma vaffanculo vai a lavorare !
-.-"

mercoledì 2 febbraio 2011

La voglia di non ragionare ma VIVERE.

Essì.
Ultimamente la voglia di non ragionare ma vivere si sta impossessando di me più che mai.
Sì.
Al diavolo tutto.
Al diavolo la scuola.
Al diavolo gli impegni.
Al diavolo le persone.
Al diavolo la perfezione.
Al diavolo la razionalità.
Al diavolo la monotonia.
Viva la vita.
Viva la pazzia.
Viva le cavolate.
Viva la fantasia.
Viva la semplicità.
Viva la vita che ognuno decide di vivere.
Io, per esempio, in questo periodo sto attraversando una fase "buia",chiamiamola così.
Si, buia.
Ed è per questo che mi ritrovo sempre e comunque a fantasticare.
Come disse qualcuno, "la Fantasia è più importante del sapere."
La fantasia,nel mio caso, serve a riempire i buchi di ciò che manca nella mia vita.
Io senza fantasia e sogni sarei praticamente morta.
Non potrei più fare niente.
La mia vita è appesa alla fantasia.
Se questa viene a mancare, io stessa vengo a mancare.
Ripeto...
LA VOGLIA DI NON RAGIONARE MA VIVERE.

martedì 1 febbraio 2011

La verità mi fa male ... Adesso. (Capitolo 50)

Allora. Questo è l'ultimo capitolo della mia Fan Fiction.
So che questa storia finirà come nessuno si aspetta.
Certo, diciamo che è ... diversa.
Si, diversa da tutte le altre.
Bhè, dopo aver detto questo, possiamo cominciare con la storia.
____


Fabio si mise dietro di me.
Maledetto il momento in cui decise di farlo.
Il mio urlo coprì tutto il resto.
Fabio mi abbracciò da dietro prendendomi per i fianchi.
Mi sussurrò "Ti amo piccola."
Lui aveva capito tutto.
Io no.
Sentii un colpo.
Poi due.
Tre e Quattro.
Le braccia di Fabio mollarono la presa delle mie anche e sentii il suo corpo cadere a terra.
Non ebbi il coraggio di girare a guardare.
Non ebbi il coraggio di fare niente.
Ma non potevo stare li a far niente.
Mi girai verso Fabio.
Era sdraiato per terra su un lato.
Mi chinai a terra piangente e lo abbracciai.
"Fabio... Fabio ti prego ..." dissi abbracciandolo a baciandolo.
Cercai di non badare al rosso vivo del suo sangue che mi colava sulle braccia.
E che colava sull'asfalto.
E che si spargeva per terra.
Fabio era ... 
Morto.
Mi inginocchiai di fronte a lui, e mettendomi le mani tra i capelli.
Mi alzai, mi tolsi i sandali e corsi fino al locale.
Come entrai, Dario si accorse subito della mia presenza.
Mi guardò le braccia in modo perplesso e spaventato.
Io piangevo.
Lui si alzò di scatto dal tavolo e mi corse incontro.
"Che è successo ?" mi chiese spaventato. "Dov'è Fabio?"
Io gli presi la mano, uscimmo dal locale e ci dirigemmo verso il parcheggio correndo.
Fabio era lì,per terra.
Dario lo fissò in silenzio, poi distolse lo sguardo.
Io non la smettevo di piangere.
Dario mi abbracciò.
"Lui sapeva tutto ! Lui se ne era già accorto !! Perché io no ?" urlai a Dario.
Lui mi prese per mano, e mi caricò in macchina.
"No aspetta ! Fabio !!! " gli urlai, ma senza riscontri.
Quando fummo a casa mia, la prima cosa che feci fu quella di prendere un coltello affilato dalla cucina, portarmelo alla gola e premere.
"Se tu non mi dai una spiegazione io raggiungerò Fabio adesso... " dissi piangendo a Dario.
Dario si sedette sul divano.
"Lui sapeva già tutto da tanto tempo." disse Dario.
"Che cosa ?" risposi io.
"E' per questo che siete andati a Parigi. Quei tipi tormentavano Fabio da tantissimo tempo.
Quei tipi volevano te. Non ti sei mai chiesta come Fabio abbia saputo tutto di te senza neanche conoscerti ? Quei tipi volevano te."
Io rimasi ad ascoltarlo in silenzio.
"Poi le cose si sono complicate, perché lui si è innamorato di te. E ovviamente, a quelli non andava bene e avevano deciso di farti fuori.Lui evidentemente li ha riconosciuti stasera.
Si è sacrificato per te. Lui ti amava Bea.. "
Ora mi fu tutto più chiaro.
"Ed .. è anche per questo che ho cercato di avvicinarmi a te.Per difendervi."
Mandai Dario fuori di casa.
Non ci potevo credere.
Fabio si era sacrificato ... per me.
Aveva fatto tutto per me.
Non potevo sopportare un dolore così forte.Non sapevo davvero come avrei superato la cosa.
Avevo un figlio, suo.
L'unica cosa che per il momento riuscii a fare, fu quella di accendere lo stereo a tutto volume,mettere su la nostra canzone e sdraiarmi nel centro del salotto sul tappeto.
Rimasi li per giorni e giorni.
Ma una notte andò davvero male. 
Avevo freddo.
Non riuscivo a prendere sonno.
Ma ad un tratto, sentii come un sussurro.
"Dormi piccola. Ti amo."
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