domenica 16 gennaio 2011

La verità mi fa male.. (Capitolo 41)

Fabio ed io restammo per un'oretta dentro la piscina della nostra camera, se così vogliamo chiamarla.
"Stasera che facciamo ?Vuoi andare a vedere la torre Eiffel ?" mi chiese lui.
"Hey... ne abbiamo di tempo per restare qui a Parigi, no ? Non sprechiamo tutto subito dai... stasera... uhm.. andiamo a mangiare da qualche parte.. " risposi io.
"Hai ragione... " disse lui baciandomi. " Hai qualche preferenza ?" 
"Su cosa ?"
"Sul posto dove vuoi cenare..."
"No assolutamente no... Cosa potrei pretendere di più ancora ?" 
Lui si limitò a sorridere.
Cosa ?
Fabio sorrideva ?
Era un evento a dir poco raro, più che raro.
"Facciamo così. Dato che in camera abbiamo una vista stupenda, stasera rimaniamo qui a goderci il panorama, poi domani incomincerà il tour in Parigi...Ok ?" mi disse lui.
"Certo che va bene "risposi io.
Poco dopo mi sciolsi dal suo abbraccio e uscì dalla piscina, non ce la facevo davvero più a restare in acqua.
"Dove vai ?" mi chiese lui.
"A cambiarmi, non ce la faccio più a restare in acqua..! " dissi entrando in camera.
"Ah ok..." disse lui uscendo dalla piscina.
Allora, qui la cosa si faceva seria.
Pensavo che a Parigi ci fosse un clima molto più mite rispetto alla Valle d'Aosta, quindi nella mia valigia c'erano molti vestitini e magliette leggere.
"Ehm Fabio...C'è un piccolo problema..." dissi.
"Oddio quale sarebbe ?" mi rispose preoccupato.
"Ehm .... questo..." dissi mostrandogli la mia valigia.
"Eh.. quindi ?" 
"Sono tutti vestiti abbastanza leggeri, pensavo che ci fosse un clima più mite rispetto ad Aosta..."
"No problem, andiamo a fare shopping, dato che ti piace tanto " mi disse sorridendo.
Allora, mi misi tipo 3 o 4 maglie che mi ero portata una sopra l'altra, per non prendere freddo nel breve tragitto.
Arrivammo davanti la vetrina di un negozio, con vestiti belli ma estremamente costosi.
"Entriamo ?" mi chiese Fabio.
"Sei pazzo ? Guarda quanto costa la roba ..!" risposi io.
"E allora ?" disse mentre apriva la porta del negozio.
Subito dopo la commessa ci venne incontro, ma io non sapevo neanche dire "Ciao" in francese, quindi lasciai fare a Fabio.
Mi provai un maglione nero di lana stupendo e che teneva un caldo incredibile.
Mai e dico mai mi sarei aspettata che Fabio me lo comprasse.
Dovevo ammetterlo.
Stare con Fabio era meglio che stare con mille principi.

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